Cinema Teatro Nuovo
Nella storia novecentesca caprinese vi furono più sedi che nei primi decenni del secolo ospitarono spettacoli teatrali, rappresentazioni, eventi d’intrattenimento o proiezioni: il teatro Salomoni, il teatro Cantoni, la palestra “Littorio”, presso la “Casa del Fascio”, inaugurata nel 1926, che negli anni trenta fu trasformata ed adattata a sala di proiezioni cinematografiche e, nel secondo dopoguerra, operò per più anni come Cinema sociale.
La vera novità venne dalla Parrocchia. L’edificio che ospita il cinema-teatro parrocchiale di Caprino Veronese fu voluto all’inizio degli anni cinquanta del secolo scorso da mons. Umberto Tosi (S. Giovanni Lupatoto 1888-Verona 1973), il benemerito ed indimenticato sacerdote che, dopo l’esperienza della “Grande Guerra” ed alcuni anni a Caldiero, fu parroco di Caprino per ben quarant’anni dal 1927 al 1967. Già nel 1937 egli aveva provveduto a far costruire l’attuale canonica quale sede di sacrestia e scuola di religione; ma dopo la seconda guerra mondiale, a fronte delle esigenze della comunità in fase di rinascita e ammodernamento, ritenne necessario procedere alla creazione di un nuovo, ampio e moderno “ricreatorio parrocchiale” per i giovani, che fosse dotato di campo da gioco, di un edificio con salone per proiezioni cinematografiche e teatro, e di locali per conferenze, ritrovi, bar, servizi ed altro.
Sostenuto nell’iniziativa anche dal giovane “vicario” venticinquenne don Augusto Fadabini, giunto nel 1950, mons. Tosi affidò l’incarico di predisporre il progetto del nuovo Ricreatorio all’ing. Giuseppe Zambonin (1897-1971), tecnico affermato, già podestà del paese e progettista di numerose opere in zona, tra cui il campo sportivo (1938), il cinema sociale, la scuola media, la nuova pavimentazione della parrocchiale, opere viabilistiche e altro. Il sito ove far sorgere la nuova struttura fu individuato nel centralissimo brolo parrocchiale (parte del quale nel 1873 già era stato ceduto al Comune per la realizzazione dell’attuale piazza Stringa).
Il progetto era pronto il 29 luglio 1951; spesa prevista £ 11.800.000, cifra considerevole per il tempo, che s’accrebbe d’un paio di milioni nel corso della realizzazione dell’opera e per la cui copertura la Parrocchia ricevette offerte di enti e di privati, ma dovette anche accendere un paio di mutui e raccogliere fondi con l’organizzazione di pesche di beneficenza, vista la difficoltà ad ottenere sussidi da istituzioni superiori (In archivio si conserva corrispondenza con Ministero, Vaticano, on. Renato Gozzi, on. Aldo Moro, on. Arturo Burato, on. Luigi Scalfaro…).
I lavori furono affidati alla ditta Livio Gaspari ed iniziarono nell’agosto del 1952; proseguirono con qualche sospensione legata alle difficoltà di finanziamento. Fu necessario pure aprire nel 1954 una pratica con il Genio Civile per l’ottenimento dell’autorizzazione alla copertura della attigua valletta di Marzane; un’ulteriore pratica finale fu aperta nel gennaio del 1955 con la Direzione Generale dello Spettacolo e la Commissione Ministeriale competente per l’ottenimento del nulla osta per il salone cinematografico: la richiesta parrocchiale era di 344 posti; il nulla osta, rilasciato dalla Presidenza del Consiglio e trasmesso tramite la Prefettura, li ridusse a 300. Questo fu comunicato il 18 maggio 1955 al Parroco dall’allora Sindaco di Caprino prof. Luigi Zeni. Nell’estate del 1955, conclusi i lavori e ottenute le autorizzazioni, il nuovo Ricreatorio Cinema-Teatro parrocchiale poté iniziare ad operare: da allora divenne sede di innumerevoli manifestazioni ed iniziative d’intrattenimento e spettacolo per l’intera Comunità caprinese: proiezioni di film, cineforum, spettacoli teatrali, ma anche concorsi canori, gemellaggi internazionali, pubblici dibattiti, concerti canori e bandistici, iniziative scolastiche, ed altro. La Parrocchia ne affidò la gestione ad un’apposita Commissione, assicurandone la manutenzione. Dopo l’esecuzione negli anni scorsi di interventi d’adeguamento alle nuove normative del settore e conclusa la recente fase di limitazioni d’attività legata al Covid-19, l’operatività dell’importante struttura parrocchiale è ripresa a pieno regime.